Z
 

ZAINETTI.

Gli zainetti non sono dannosi per la colonna vertebrale, infatti vengono comunque portati per un tempo estremamente breve nell’arco della giornata e il peso è equamente distribuito nelle due spalle. Il peso alcuni anni fa si aggirava sui 10 kg, mentre oggi è “sceso” a 5-7 kg.

Ci sono in commercio anche carrelli con le ruote per trasportare la cartella chiamati trolley: questi, contrariamente a ciò che si pensa sono pericolosi perché sono un ostacolo a movimenti e alla circolazione, infatti si possono incastrare fra portiere, rotaie o i piedi della gente determinando uno stiramento dell’arto del bambino. Lo zainetto perciò è da preferire.

ZANZARE.
In Italia le zanzare continuano a essere più fastidiose che pericolose, nonostante l’allarme che periodicamente   si è crea  dopo la segnalazione della presenza di alcune zanzare che vivono in altri continenti e che possono trasmettere malattie gravi: infatti è noto che spesso anche gli insetti vengono “chiusi” negli aerei, fra i bagagli e con la facilità con cui in poche ore ci si sposta da un continente all’altro, anche loro “sbarcano” con i passeggerei e infatti sono stati segnalati casi di malaria vicino agli aeroporti. Il numero di queste zanzare, però, è così esiguo rispetto ai milioni delle specie “innocue”, che sicuramente trovare la combinazione giusta composta, da un lato dalla zanzare in grado di trasmettere la malaria che, nelle nostre zone è molto rara, dall’altro la persona affetta proprio da queste malattie piuttosto rare in Italia, dalla quale l’insetto possa prelevare il sangue durante la puntura e che, terza combinazione, la stessa persona non abbia attuato i sistemi per non farsi pungere, sicuramente si va in una combinazione con probabilità più alte che al superenalotto! Nonostante, perciò, che si possa star tranquilli, le zanzare vanno tenute sotto controllo per due motivi diversi a seconda che si stia in Italia oppure quando si va in alcuni paesi tropicali o subtropicali.
l   In Italia: anche se il rischio di trasmissione delle malattie è basso, le persone sensibili, punte dalle zanzare, possono presentare rigonfiamenti che, in alcuni casi possono divenire dei noduli.
l   Viaggi intercontinentali: il rischio è che la relativa disinvoltura che si acquisisce nel nostro paese si mantenga anche quando si va in altri continenti, soprattutto Africa, Asia, America Centrale o Meridionale. Infatti in queste regioni le zanzare possono trasmettere, oltre alla malaria, altre gravi malattie, alcune forme di encefalite (per esempio l’equina orientale o quella di  St. Louis) o vari tipi di febbre talvolta anche con emorragie e invece si nota che gli italiani che si recano in queste regioni effettuano alcuni solo 1) un primo livello di prevenzione con i vari tipi di farmaci antimalarici (vedi box), 2) un numero minore si cautela ulteriormente cercando le camere con l’aria condizionata che impedisce il volo delle zanzare o fanno attenzione all’uso delle zanzariere, ma pochissimi 3) si applicano sulla pelle gli appositi repellenti per impedire di essere punti quando escono all’aperto, soprattutto al tramonto e all’alba, che sono i periodi in cui maggiormente le zanzare sono più attive.
Si deve ricordare, invece, che questi tre interventi di prevenzione sono tutti egualmente validi e importanti.

ZECCHE.
È attualmente aumentata la frequenza di aggressioni verso l’uomo e l’emergere di nuove malattie trasmesse dalle zecche.
Non si deve pensare a un “male oscuro” che abbia provocato l’attuale incremento del numero delle zecche, ma solo a un diverso rapporto dell’uomo rispetto all’ambiente naturale. Oggi c’è una maggior mobilità delle popolazioni, ci si sposta per turismo, lavoro, anche in modo stabile come avviene per i fenomeni di migrazione. Per questo motivo l’uomo ha bisogno di nuovi spazi e nuove risorse per cui può “invadere” o lavorare zone una volta  selvatiche o al contrario abbandonare vasti territori montani e pedemontani. Tutto ciò ha facilitato l’incremento del numero di microroditori che ospitano le zecche soprattutto quando sono larve e perciò ne permettono il mantenimento del ciclo vitale, e un cambiamento dell’equilibrio fra le specie animali, per esempio la diffusione  dei mammiferi per esempio del capriolo e del cinghiale  capaci di ospitare molte zecche..
Assolti invece gli animali domestici, primo fra tutti il cane, infatti “raccolgono” le zecche dall’ambiente circostante come l’uomo, forse anche in misura minore.

I consigli per l’uomo

  • Evitare le zone dove più facilmente si possono trovare le zecche che sono quelle dove c’è una vegetazione folta con cespugli e il sottobosco in genere. È opportuno camminare sempre al centro dei sentieri.
  • Per i vestiti indossare  pantaloni lunghi, scarpe alte, eventualmente infilarsi i pantaloni dentro le calze. Meglio se tutti gli indumenti sono chiari in modo da riconoscere con maggior facilità le zecche che hanno l’aspetto simile a un pallino nero.
  • Quando si torna da una gita è bene ispezionarsi la pelle( meglio se lo fa   un’altra persona). Le aree preferite dalla zecca sono quelle dove la pelle è sottile, perciò la zecca la perfora con facilità e umida come l’inguine, le ascelle, il torace. Un’altra zona dove si possono trovare le zecche è la testa per l’abitudine a distendersi per terra, per esempio per prendere il sole.
  • La trasmissione degli eventuali agenti infettivi presenti avviene solo dopo 12 ore da quando la zecca si è infissa sulla cute, perciò se si controllerà accuratamente il soggetto al ritorno da una passeggiata, è verosimile che l’eventuale zecca la si stacchi prima di un simile intervallo. È naturalmente una precauzione in più perché è noto che è bassissimo il rischio che una zecca abbia nel proprio interno degli agenti infettivi che possono determinare malattia.
  • Spesso la zecca viene scambiata per un neo. Quando ci si accorge che sulla pelle abbiamo un “neo” che non si era notato prima è bene osservarlo accuratamente perché potrebbe trattarsi di una zecca.
  • Per staccare la zecca la si deve coprire con una goccia di olio, alcool, sovente per le unghie o una qualunque pomata. Si deve lasciar trascorrere dieci minuti affinché la zecca resti stordita poi  andrà afferrata con un paio di pinzette, per esempio quelle usate per le sopracciglia e andrà afferrata accanto al pungiglione, per evitare che venga compresso l’addome. Per facilitare l’estrazione la si potrà ruotare come se la si dovesse svitare.
  • In caso di puntura di zecca si deve segnalare la cosa al proprio medico o alla guardia medica.
  • Non è necessario assumere antibiotici.

Le eventuali malattie trasmesse dalla zecca si possono manifestare con uno o più dei seguenti quattro sintomi: febbre, linfonodi (sono le “ghiandole”), dolori alle articolazioni e/o ai muscoli, zone di pelle arrossata. Questi sintomi si possono presentare sino a 40 giorni dopo il morso della zecca. In caso si dovessero presentare si deve consultare con urgenza il medico.
I consigli per il cane e il giardino

  • I cani dovrebbero essere trattati con gli appositi prodotti antizecca già dai primi giorni di marzo, fino ai primi  di ottobre. Il trattamento andrà ripetuto secondo le indicazioni delle ditte produttrici. Se si usano i collari acaricidi dovranno essere tenuti in continuazione sull’animale e controllati periodicamente. Se risultano sporchi o danneggiati andranno sostituiti.
  • La cuccia andrà disinfestata periodicamente.
  • Dove c’è il prato, l’erba dovrà essere tagliata spesso in modo da evitare la crescita di infestanti. Ugualmente le siepi dovranno essere potate periodicamente.
  • Evitare di tenere vicino alle case o alle zone frequentate manufatti o materiali abbandonati che possono costituire un rifugio per le zecche e andranno tamponate crepe o screpolature sui muri e i pavimenti.
  • Anche i cani andranno ispezionati come gli uomini. Le zecche si possono riscontrare sul muso, sul bordo e l’interno dei padiglioni auricolari, all’inguine, alle ascelle e all’addome.

 

 
 
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